Quanto costa un corso per wedding planner?
Ne trovi da tutti i prezzi, lo sai. Sia online, che in aula.
Quindi non è questa la vera domanda.
Riproviamo.
Quanto costa un corso per wedding planner serio?
Possiamo fare di meglio.
La domanda che dovresti porti è: quale corso è il migliore investimento per me in questo momento?
Ok, ci sono un po’ di cose che vanno valutate. Proviamoci insieme.

Chi lo tiene?
L’esperienza diretta nel settore del formatore/coach è importante.
L’esperto di marketing, l’esperto legale, il commercialista….sono tutte figure importanti che possono dare un prezioso contributo ma… occorre qualcuno che faccia o abbia fatto davvero questo lavoro per conoscerne a fondo le dinamiche e le caratteristiche. Quando ho avviato la mia agenzia, non esistevano ancora corsi di formazione specifici per wedding planner e il percorso più serio e strutturato mi era sembrato ai tempi quello del MIP Mettersi In Proprio, un organo della regione Piemonte che offriva affiancamento e tutoraggio alle piccole imprese in fase di start-up. Ho incontrato, conosciuto e ricevuto il supporto di professionisti in gamba e capaci, ma sentivano la parola “wedding planner” per la prima volta in vita loro. Il modello di biz che avevo impostato con loro era, in una parola, impraticabile. Per trasferire competenze specifiche, occorre un mentore. Qualcuno che abbia fatto il medesimo percorso prima di te, abbia una comprovata esperienza, una buona reputazione sul mercato (clienti, colleghi, collaboratori), e abbia la capacità e volontà di indicarti il cammino migliore.
Potendo scegliere, meglio un mentore con cui ti senti in sintonia, con cui condividi valori, filosofia, e perché no? anche sensibilità estetica (quest’ultimo punto non lo ritengo fondamentale ma per me è un nice-to-have).
Quali sono i contenuti? e come sono organizzati?
Davvero, non ti serve conoscere il significato dei fiori, come creare un centrotavola, o come si organizza un rito wicca. Sono ben altre le competenze che devi maturare se vuoi avere successo come wedding planner.
Non solo devi imparare come si organizza un evento, ma devi imparare come farlo in modo efficiente ed efficace per aumentare nello stesso tempo valore e marginalità (sembra un ossimoro, ma ti assicuro che non lo è).
E poi, devi imparare a ragionare ed agire non come dipendente e neanche come freelance, ma come piccolo imprenditore. Hanno inventato una parola che è solopruner: nella maggior parte dei casi, è quello che sono le wedding planner. Devi imparare a “run the biz”.
Vale la pena anche spendere un paio di parole sull‘organizzazione dei contenuti, perchè talvolta vedo corsi in aula con interventi interessanti da parte di diversi esperti di settore, senza però un vero progetto di percorso formativo dietro (con i risultato di avere sovrapposizioni o peggio, buchi). I vari ingranaggi devono funzionare tutti insieme e vanno costruiti un pezzetto alla volta. Trovo che, soprattutto per un corso in fase di start-up, sia più efficace seguire gli studenti con un progetto di percorso chiaro e ben studiato,
Come viene erogato, quando e in quale lasso di tempo?
Devi valutare come il corso si adatta alla tue esigenze e necessità (hai un altro lavoro? hai famiglia, bambini piccoli?).
E devi anche valutare in che modo il corso riesce a sostenerti nel tuo cammino. Capita di tornare a casa con un bagaglio di informazioni preziose ma essere poi paralizzati quando si tratta di andare a metterle in pratica e implementare le azioni. Il corso offre un qualche tipo di tutoraggio/assistenza? Per quanto tempo?
Offre la possibilità di fare esperienza sul campo?
Dobbiamo chiarire anzitutto che nella maggior parte dei casi, quand’anche un corso offra la possibilità di affiancare un wedding planner sull’evento, tale esperienza rimane contestualizzata e limitata solo all’ultima fase del processo di organizzazione: quella dell’execution. Rimangono fuori le due fasi di progettazione e implementazione (e in realtà rimane fuori anche una parte di execution, che attiene ai giorni precedenti al Wedding Day).
Il vero significato di ”esperienza sul campo” è molto più ampio e vario di quello a cui solitamente ci si riferisce con questa espressione. L’esperienza sul campo può essere fatta anche in modi e tempi che non riguardano il Wedding Day (se pur questo rimanga fondamentale per maturare un’esperienza “completa”, sia chiaro). Quali possibilità offre il corso per “fare esperienza”?
Il corso è “certificato”?
Inserisco questo punto perché lo ritrovo spesso nelle vostre domande. Bollini, certificazioni, crediti formativi… Il settore sta provando a rispondere in vari modi alla mancanza di professionalità.
Ti dico perché secondo me sono iniziative lodevoli ma che penso possano per certi versi ostacolare la crescita del settore stesso. Sono lodevoli perché sono guerre combattute con impegno e convinzione, con la volontà di dare valore al nostro ruolo. Ma possono rappresentare un limite per un mindset imprenditoriale. Per un organo che certifica è necessario stabilire dei criteri e delle condizioni per rilasciare una qualsivoglia certificazione.
Quando si etichetta e si definisce un ruolo, se ne segnano dei confini.
Ecco, idealmente a me piace avere meno confini possibili quando si tratta di ragionare su come far funzionare la propria attività.
Ma eccola, la domanda delle domande. Quella che forse le riassume tutte.
Quali risultati può aiutarti a ottenere?
Quando avrai finito il corso, cosa sarà cambiato? Cosa sarà diverso?
Il Valore sta nella Trasformazione.
E’ una frase che mi è è piaciuta fin dalla prima volta che l’ho letta.
Un corso trasformativo diventa un investimento, e smette di essere un costo.
La maggior parte dei corsi è informazione. Ma se l’informazione viene solo consumata e non viene successivamente analizzata, organizzata, elaborata, valutata ed utilizzata nell’azione, l’informazione rimane fine a sé stessa (o al massimo, rimane cultura personale).
La sfida numero 1 di ogni formatore e coach dovrebbe essere questa: creare corsi trasformativi.
Cosa racconta chi ha fatto/seguito il corso? Che risultati ha ottenuto?
Qualche settimana fa ho intervistato Francesca, che ha partecipato all’edizione 2017 della Masterclass. Le ho chiesto se avesse voglia di condividere il suo percorso e la sua esperienza durante e dopo il percorso fatto insieme.
Lei è stata carinissima ad accettare e a raccontarsi. Penso che questa intervista possa essere di ispirazione e di aiuto per molte di voi.
Fatti una tisana zenzero e limone (o un bicchiere di vino se mi stai leggendo dopo le 5) e dedicati mezz’ora.
Ecco, mi fa così tanto piacere sapere di avere avuto un ruolo importante nella sua “svolta”, da non veder letteralmente l’ora di aiutare un’altra Francesca a fare lo stesso.
E by the way, nella pagina di presentazione del corso, trovi anche il prezzo!
Salve sono interessata al corso di wedding planner