“Knowledge can’t be pushed into a brain. It has to be pulled in”.
Ve l’avevo detto che sto leggendo un libro bellissimo? E’ del papà dei TED Talks per come li conosciamo oggi. Volevo migliorare la mia “presentation literacy” 😉 Ma ci sono delle perle di saggezza che riguardano la comunicazione in senso lato.
Per convincere qualcuno della bontà di un’idea o di un progetto, abbiamo bisogno del loro permesso.
“People are naturally cautious about opening their minds – the most precious thing they own – to complete strangers. You need to find a way to overcome that cautions”. 
Nei talks di TED devi riuscirci in 18 minuti. Ma la strategia è sempre la stessa qualunque sia il rapporto o il tempo a disposizione: “you need HUMAN CONNECTION”.
E’ per questo che quando parliamo di cliente ideale dovremmo pensare a Isabel, Anna o Beatrice. Perché “cliente ideale”, “prospect”, “target” ci allontanano da quel risultato…
E sapete quali sono le armi con cui le persone si difendono? Perché certo! È ovvio che ci difendiamo! Siamo bombardati da messaggi e se la nostra mente e il nostro cuore fossero aperti a tutti saremmo continuamente “violati”. “scetticismo, noia, incomprensione, mancanza di fiducia”.
Ah bhè! se poi prendiamo il nostro settore poi che credo che la mancanza di trasparenza, di informazione e comprensione impattino in modo considerevole sul quadro generale. Armati fino ai denti. Ecco come sono gli sposi nei confronti della nostra “figura”.
Sta a noi superare questo “stato di allerta”. Vari gli strumenti a ns disposizione: ad es Anderson cita “mostrare la ns vulnerabilità, storytelling, eye contact, smiling, humor, generosità e attenzione all’altro. Uno non esclude l’altro. E tutto sta a capire quale ci torna più “naturale”. Anche perchè se l’adozione dello strumento è “forzata”, lo strumento viene letto “opportunistico” e otteniamo il risultato contrario.
Con quali armi lo disarmi? Ne parliamo su CHEERS!!